Chi va al lavoro in bici prende un bonus di 50 euro al mese: l'iniziativa
6 giu 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Marco B.

Le Ferrari rombano sulle strade (ovviamente entro i limiti di velocità) e sulle piste degli autodromi di tutto il mondo. Però a chi le costruisce conviene andare nella fabbrica di Maranello (Modena) in bicicletta: non solo per preservare l’ambiente, anche per incassare un bonus.
Il bonus - 50 euro mensili, ma forse aumenteranno - è quello garantito ai dipendenti che scelgono due ruote invece di quattro.
Bike to Work
Soldi erogati dalla Regione Emilia-Romagna (ha stanziato 3,3 milioni di euro) tramite i Comuni aderenti. L’iniziativa fa parte del progetto regionale Bike to Work (in inglese, scrivere in italiano In bici al lavoro non è alla moda...); vale, per il momento, fino a fine Settembre 2021 ed è sostenuto dalla stessa Regione, allo scopo di limitare l’inquinamento e la congestione di strade e mezzi pubblici.
Si scarica un'app
In pratica, per ogni chilometro percorso pedalando, i lavoratori incassano 20 centesimi, fino a un massimo di 50 euro al mese. Basterà scaricare sullo smartphone l’app gratuita Wecity, in grado di calcolare i chilometri macinati in bici tra la casa e l'azienda. Quest'ultima si impegna a promuovere la partecipazione dei propri lavoratori all’iniziativa e ad attestarne per iscritto la presenza in fabbrica nelle giornate che risultano dal report sugli spostamenti.
Tredici imprese
Nell’area del Comune di Maranello, che come amministrazione locale ha aderito al bando regionale, oltre alla Ferrari hanno deciso di partecipare altre 12 imprese. Tutte le aziende, in teoria, possono aumentare il compenso per i propri dipendenti-ciclisti: vedremo se quella del Cavallino rampante e le altre saranno generose anche con i loro fondi privati, a parte la collaborazione pratica con l'iniziativa, finanziata da soldi pubblici.
Più mezzi ecologici
L’obiettivo principale del progetto regionale Bike to Work è la disincentivazione all’uso dei veicoli privati a motore. Come? Promuovendo l’utilizzo della bici e di altri mezzi di trasporto ecologici, senza dimenticare l’interscambio con il sistema ferroviario.
Meno traffico
Si legge nel sito della Regione che, in tempi di emergenza sanitaria, si tenta di diminuire il traffico inquinante e anche di non appesantire i mezzi pubblici: È necessario intervenire soprattutto nelle aree urbane, in cui il trasporto pubblico è più utilizzato. Di fronte alle difficoltà legate alla rigida applicazione delle regole di distanziamento sanitario sui mezzi pubblici, infatti, occorre agire a monte, riducendo le esigenze di mobilità per mezzo di questi ultimi. Insomma, meglio tutti (o quasi) in bici!
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