Assicurazioni: l'auto si può riparare anche se il costo supera il suo valore
13 giu 2023 | 5 min di lettura | Pubblicato da Giusy I.
Il danno va risarcito, sempre.
E’ questa in estrema sintesi la nuova vittoria che portano a casa gli automobilisti vs le assicurazioni auto grazie ad una sentenza della Corte di Cassazione: in caso di incidente con notevoli danni le assicurazioni non potranno più imporre al cliente la rottamazione di un mezzo incidentato, rifiutandosi di pagare la riparazione perché giudicata antieconomica.
Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire come si è arrivati a questa importante ordinanza che di fatto “bacchetta” le compagnie assicurative. Il problema si pone soprattutto con i veicoli piuttosto vecchi e il cui valore si è ormai ridotto nel tempo. E non parliamo di certo di poche unità: in Italia, infatti, le auto piuttosto vecchie sono milioni. Solo nel 2022 sono state rottamate in Italia 1.051.994 automobili, quasi ottanta per ogni cento vetture acquistate, e molte di esse si sarebbero forse potute “salvare” seppur ad un costo maggiore del valore dell'auto. E tornare a circolare in totale sicurezza.
Per i giudici l’età e il valore effettivo del veicolo non fa venire, comunque, meno il diritto a farlo riparare dopo un incidente anche se la riparazione necessaria dovesse superare il valore del mezzo al momento precedente al sinistro.
Vediamo, dunque, nello specifico cosa hanno stabilito le toghe con l'ordinanza 10686/2023 depositata dalla Cassazione il 20 aprile e pubblicata dalla terza sezione civile.
La sentenza
Da tempo i giudici ritengono innegabile il diritto di poter riparare un mezzo danneggiato dopo un incidente il cui costo non superi notevolmente il valore che il veicolo aveva prima del sinistro. Ma ora la Cassazione ha fatto di più: in un caso dove il danneggiato aveva richiesto “una somma pari quasi al doppio del valore del veicolo” ha infatti chiarito che, pur dovendo “tener conto della necessità di non sacrificare specifiche esigenze del danneggiato a veder ripristinato il proprio mezzo”, il limite per il risarcimento individuato dai giudici è che “non vi sia un aumento di valore del veicolo”. Con questa decisione in merito ad un contenzioso fra un automobilista e un'assicurazione la Corte ha stabilito un caso che potrebbe rappresentare una base fondamentale per le successive cause. Ricordiamo, infatti, che la decisione della Cassazione non ha forza di legge ma rappresenta comunque un precedente importante.
Nel dettaglio, viene stabilito che l'assicurazione deve comunque pagare i danni derivanti da un sinistro anche se il costo delle riparazioni supera, sia di poco quanto di tanto, il reale valore della stessa vettura.
Facciamo un esempio concreto: la nostra auto, ormai con diversi anni sulle spalle, ha un valore molto basso di appena mille euro. A causa di un incidente abbiamo causato danni per cinquemila euro. Dopo questa sentenza l’assicurazione non potrà più chiederci di rottamare la nostra vettura, ma sarà comunque tenuta a coprire il costo delle riparazione.
Le ragioni dell'assicurato
Come si legge sulla decisione della Cassazione, viene stabilito che “il danneggiato può avere serie ed apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato (ad esempio perché gli risulta più agevole la guida di un mezzo cui è abituato o perché vi sono difficoltà di reperirne uno con caratteristiche similari sul mercato o perché vuole sottrarsi ai tempi della ricerca di un veicolo equipollente e ai rischi di un usato che potrebbe rivelarsi non affidabile) e che una piena soddisfazione delle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione”.
Gli altri paletti dell’Alta Corte
I giudici con questa sentenza hanno, inoltre, chiarito anche quello che è il concetto di “eccessiva onerosità̀“ che ricorre quando “il costo delle riparazioni superi notevolmente il valore di mercato del veicolo” (sentenza 10196/2022), gravando il danneggiante di un peso sproporzionato e finendo per arricchire in modo ingiustificato il danneggiato.
L’avverbio “notevolmente” dimostra da un lato “la volontà di ampliare piuttosto che restringere le ipotesi di risarcimento in forma specifica, ma introduce dall’altro un elemento di insidiosa discrezionalità valutativa: non basta una semplice riparazione antieconomica a giustificare il risarcimento per equivalente, occorre una sproporzione sensibile che porti un effettivo vantaggio al danneggiato, aumentando il valore del veicolo rispetto a quello antesinistro – scrive Il Sole 24 Ore - Sbaglia dunque il Tribunale a considerare sufficiente per escludere il risarcimento in forma specifica il semplice fatto che il valore della riparazione fosse quasi doppio di quello del veicolo prima del sinistro: va verificato se le riparazioni abbiano aumentato il valore rispetto a prima del sinistro, cosa non sempre automatica”.
La soddisfazione dei consumatori
Una sentenza che, ovviamente, soddisfa le associazioni dei consumatori. Per Assoutenti: “Finora gli automobilisti sono stati spinti dalle imprese assicuratrici a rottamare la propria vettura quando i costi delle riparazioni risultavano anti-economici per le compagnie, poiché superiori al valore di mercato dell'auto danneggiata. Una prassi scorretta e lesiva dei diritti dei consumatori – le parole del presidente Furio Truzzi - costretti ad acquistare una nuova vettura pur potendo riparare quella incidentata. Ora la Cassazione mette fine a questa politica assurda delle compagnie di assicurazioni, e gli automobilisti potranno a buon diritto riparare l'auto anche se la compagnia sostiene che ha un valore commerciale troppo basso, evitando di ricorrere alla rottamazione e sostenere l'onere, sempre più impegnativo, di dover acquistare una nuova automobile”.
Positivo anche il giudizio di Federcarrozzieri: “È molto difficile che una vettura aumenti di valore dopo essere stata riparata, a meno che non sia sostituito il motore o il cambio – afferma il presidente Davide Galli - La Cassazione, ribadendo il diritto dei proprietari di auto ad ottenere un risarcimento in caso di sinistro anche quando il costo degli interventi di riparazione supera il valore commerciale della vettura, rivoluziona il settore delle autoriparazioni”.
Giusy Iorlano è giornalista professionista. Laureata presso la Luiss Guido Carli di Roma, due master, ha collaborato con numerose testate nazionali e internazionali occupandosi soprattutto di economia e finanza. Collabora da diversi anni con Milano Finanz
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